L’IRES (Imposta sul Reddito delle Società) rappresenta uno degli appuntamenti fiscali più importanti per molte imprese. Con l’anno d’imposta 2024 ormai in corso, è fondamentale conoscere chi deve versare l’IRES nel 2025 e quali sono le principali novità da tenere d’occhio per evitare errori e cogliere eventuali opportunità. Vediamolo insieme in modo semplice e pratico.

Chi deve pagare l’IRES nel 2025

L’IRES è dovuta da una vasta categoria di soggetti giuridici. In primo luogo, riguarda le società di capitali come S.p.A., S.r.l., società cooperative e mutue assicuratrici con sede in Italia. A questi si aggiungono enti pubblici e privati, trust e fondi di investimento che operano nel nostro Paese. Anche le società estere sono soggette a IRES, ma solo per i redditi generati in Italia.

In linea generale, un soggetto si considera “fiscalmente residente” in Italia se ha qui la sede legale, la direzione effettiva o il centro della propria attività per la maggior parte dell’anno. Alcuni casi particolari riguardano i trust: se ci sono legami forti con l’Italia, come la residenza dei beneficiari o dei fondatori, questi possono essere considerati soggetti passivi d’imposta, anche se istituiti all’estero.

Attenzione però: alcuni organismi di investimento collettivo, sia italiani che lussemburghesi, possono beneficiare di esenzioni specifiche, se rispettano determinati requisiti.

Cosa cambia nel 2025: novità da considerare

Ogni anno ci sono aggiornamenti fiscali che possono impattare in modo significativo sulla dichiarazione dei redditi societaria. Per il 2025, ci sono alcune novità particolarmente rilevanti:

Concordato preventivo biennale: per alcune categorie di contribuenti è stato introdotto un nuovo meccanismo che permette di concordare preventivamente il reddito da dichiarare per due anni. Questo può offrire maggiore stabilità e certezza fiscale, ma richiede un’attenta valutazione preventiva.

Agevolazioni per i giovani agricoltori: i giovani imprenditori che avviano attività nel settore agricolo possono optare per un regime agevolato, che prevede un’imposta sostitutiva più leggera rispetto all’IRES ordinaria.

Incentivi all’occupazione: le aziende che assumono nuovo personale possono beneficiare di una maggiore deducibilità del costo del lavoro, riducendo l’imponibile IRES.

Plusvalenze da cessione di partecipazioni: nuove regole sono state introdotte per la tassazione delle plusvalenze da parte di società estere che cedono partecipazioni in aziende italiane. È un tema tecnico, ma che potrebbe interessare le realtà con soci internazionali.

Affrancamento delle riserve: è prevista una possibilità straordinaria per “liberare” fiscalmente riserve e saldi attivi di bilancio, pagando un’imposta sostitutiva agevolata. È un’opportunità da valutare attentamente con il proprio commercialista, in particolare in ottica di operazioni future come fusioni o distribuzioni di utili.

 

L’IRES 2025 richiede una pianificazione attenta. Conoscere chi è tenuto al pagamento e quali novità il fisco ha introdotto permette di evitare sanzioni e cogliere vantaggi. Rivolgiti allo Studio, siamo a tua disposizione per pianificare e affrontare con serenità l’anno d’imposta in corso.