Blocco licenziamenti 2021

La norma relativa al blocco dei licenziamenti è stata introdotta inizialmente dal DL 18 2020. Dopo le diverse proroghe a cui è andata incontro, com’è la situazione oggi? Cosa prevede il Decreto Sostegni riguardo al blocco dei licenziamenti per il 2021?

Blocco dei licenziamenti: scadenze e proroghe

La prima versione della norma che introdusse il blocco dei licenziamenti, lo scorso anno, prevedeva il divieto ai licenziamenti per tutti i datori di lavoro e indipendentemente dal numero di dipendenti, esteso per 60 giorni: dal 17 marzo 2020 al 16 maggio 2020.

Erano vietati i licenziamenti individuali e collettivi e veniva prevista la sospensione delle procedure pendenti avviate in data successiva al 23 febbraio 2020, ovvero il giorno in cui fu proclamato lo stato di emergenza nazionale. Rimanevano, comunque sia, possibili i licenziamenti per giusta causa e motivi disciplinari.

Durante il 2020 la norma è stata più volte prorogata e, nel frattempo, il divieto è stato limitato alle aziende che utilizzassero gli ammortizzatori sociali straordinari (cassa integrazione) previsti per sostenere le attività durante l’emergenza da Coronavirus.

Cosa prevede il Decreto Sostegni?

Il Decreto Sostegni, per il 2021, ha stabilito due diverse scadenze per il blocco dei licenziamenti:

  • Il 30 giugno 2021 per i dipendenti di aziende che usufruiscono di cassa integrazione ordinaria e straordinaria (settori edilizia e industria);
  • 31 ottobre 2021 per i lavoratori di attività con cassa integrazione in deroga (in questo caso, in particolare, si tratta di settore artigianato, terziario e somministrazione).

I sindacati, comunque, chiedono a Draghi un’ulteriore proroga, portando il blocco dei licenziamenti al 31 ottobre 2021 per tutte le aziende, e al 31 dicembre 2021 per i datori di lavoro che abbiano accesso alla cassa integrazione ordinaria e in deroga, e non abbiano usufruito integralmente delle 28 settimane previste.