Il Decreto Lavoro 48/2023 è diventato legge e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 4 maggio. Questa nuova legge introduce diverse modifiche che riassumiamo di seguito.

Assegno di inclusione e supporto al lavoro

Il nuovo strumento contro la povertà, sostituendo il Reddito di Cittadinanza, estende il diritto ai soggetti svantaggiati di almeno 60 anni inseriti in programmi di cura e assistenza, apportando modifiche alla scala di equivalenza generale.

Inoltre, per le famiglie con figli fino a 14 anni, l’obbligo di lavoro per gli “occupabili” sarà valido solo per offerte di lavoro entro 80 km dalla residenza o con un limite di tempo di viaggio massimo di 120 minuti utilizzando mezzi di trasporto pubblico. Lo stesso limite si applica alle offerte di lavoro a tempo determinato, incluso il lavoro somministrato.

È confermato il sostegno previsto nel decreto legge, che prevede un supporto di 350 euro per 12 mesi a partire da settembre per coloro che hanno iniziato a percepire il Reddito di Cittadinanza in anni precedenti e si trovano nelle condizioni di lavorare o avviare un percorso di accompagnamento al lavoro.

Per maggiori informazioni sulle norme già in vigore riguardanti l’Assegno di inclusione 2023, si consiglia di consultare le regole specifiche.

Contratti a termine e lavoro somministrato

La disciplina dei contratti a termine subisce una specifica liberalizzazione rispetto a quanto già previsto nel DL Lavoro. Oltre alle proroghe, ora sono possibili anche i rinnovi senza causali, con una durata massima di 12 mesi.

Per il lavoro somministrato, viene abolito il limite del 20% per apprendisti e per l’assunzione di lavoratori in mobilità, disoccupati o svantaggiati.

Per ulteriori dettagli sulle novità riguardanti i contratti a termine, si consiglia di approfondire l’argomento.

Fringe benefits e decontribuzione straordinari nel turismo

La norma sui fringe benefits, che prevede un importo massimo di 3000 euro solo per i dipendenti con figli, non ha subito modifiche per quanto riguarda la platea di soggetti interessati. Tuttavia, è prevista l’eliminazione dell’imponibilità previdenziale, oltre a quella fiscale, per evitare problemi applicativi evidenziati dagli addetti ai lavori.

È stata approvata anche la detassazione del 15% dei compensi relativi a straordinari, lavoro notturno o festivo per i dipendenti del settore turismo e terme. Questo garantisce così il riconoscimento dei relativi importi nelle buste paga.