Differenza fra detrazioni e deduzioni fiscaliSi avvicina il momento della presentazione della dichiarazione dei redditi. È un periodo che già provoca non poche domande alle persone che si trovano impegnate a organizzarsi fra documenti e certificati, cerchiamo di fare chiarezza su alcuni termini che possono creare confusione: in particolare, vediamo la differenza fra deduzioni e detrazioni fiscali.

A prima vista potrebbero, infatti, sembrare sinonimi. In realtà, possiamo sottolineare alcune differenze nell’utilizzo dei termini. Il significato che viene attribuito ai termini detrazione e deduzione fiscale è, infatti, differente.

Cosa sono le detrazioni fiscali e quali sono le principali per il 2021?

Le detrazioni fiscali sono agevolazioni per permettono di utilizzare una parte di determinate spese sostenute nel corso dell’anno precedente, per diminuire l’imposta da pagare.

Rientrano fra i costi che è possibile portare in detrazione quest’anno:

  • Spese mediche e veterinarie (la detrazione fiscale in questo caso è del 19%);
  • Spese di ristrutturazione edilizia (detrazione del 50%);
  • Costi per l’istruzione;
  • Interessi sul mutuo per l’acquisto di un’abitazione;
  • Spese funebri;
  • Assistenza a persone non autosufficienti;
  • Abbonamento mezzi pubblici.

Ricordiamo che tutte le spese precedentemente elencate devono avvenire con metodi di pagamento tracciabili. In caso contrario, non sarà possibile portare in detrazione al momento della presentazione del modello 730.

C’è da precisare inoltre che, nel caso in cui l’imposta dovuta dal contribuente sia inferiore alle detrazioni fiscali alle quali questo abbia diritto, la parte eccedente non potrà essere rimborsata.

Cosa sono, invece, le deduzioni fiscali?

Le deduzioni fiscali sono agevolazioni che permettono, in base a una serie di particolari spese sostenute, di ridurre il reddito complessivo su cui calcolare l’imposta da versare.

Rientrano fra le deduzioni fiscali, ad esempio:

  • I contributi previdenziali e assistenziali volontari e obbligatori;
  • Le donazioni di beneficenza verso enti non profit;
  • Gli assegni periodici corrisposti al coniuge in seguito a separazione o divorzio.