L’Agenzia delle Entrate, attraverso il Provvedimento Prot. n. 517020/2018 ha reso note alcune informazioni per specifici contribuenti soggetti passivi IVA. Le suddette informazioni derivano dal confronto tra i dati che vengono comunicati dai contribuenti stessi, e i dati che sono invece comunicati dai loro clienti, soggetti passivi IVA.
Dal suddetto confronto emergerebbe un’omessa dichiarazione (totale o parziale) del volume d’affari nel periodo d’imposta 2017. La comunicazione serve per rendere note ai contribuenti le informazioni già in possesso dell’Agenzia delle Entrate, in modo da dare la possibilità di giustificare eventuali anomalie.
Nella comunicazione vengono indicati, nello specifico: i dati anagrafici del soggetto; il numero identificativo della comunicazione e l’anno d’imposta; il codice dell’atto; il totale delle operazioni comunicate dai clienti soggetti passivi IVA e di quelle effettuate nei confronti di consumatori finali comunicate dal contribuente stesso; le modalità per verificare i dati e riscontrare eventuali anomalie.
Le Entrate inviano un documento contenente tutti questi elementi via PEC o posta ordinaria (se non risulta un indirizzo PEC nell’INI-PEC).
Il contribuente avrà poi la possibilità di consultare tutte le informazioni anche nella sezione “Fatture e Corrispettivi” all’interno del portale della stessa Agenzia delle Entrate. All’interno della stessa troverà infatti sia il protocollo identificativo con la data dell’invio della dichiarazione IVA; sia la somma dell’ammontare complessivo delle operazioni indicate nei righi: VE24, VE31, VE32,VE33, VE35, VE37, VE39; ma anche l’importo totale della somma di tutte le operazioni di cessioni di beni e prestazioni di servizi comunicate dai clienti soggetti passivi IVA e di cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nei confronti di consumatori finali.
Inoltre verranno indicati anche: l’ammontare delle operazioni attive che non risulterebbero riportate nel modello di dichiarazione; i dati dei clienti soggetti passivi IVA; l’ammontare degli acquisti comunicati da ciascuno dei clienti soggetti passivi IVA; i dati dei consumatori finali indicati dal contribuente; e infine l’ammontare delle cessioni o prestazioni che vengono comunicate dal contribuente per ciascuno dei consumatori finali.
Il contribuente può chiedere e segnalare elementi ulteriori all’Agenzia delle Entrate, secondo quanto previsto dalla comunicazione. Rimane la possibilità di regolarizzare la propria posizione usufruendo dei benefici previsti in caso di ravvedimento operoso.
Questi dati sono a disposizione anche della Guardia di Finanza.