È possibile revocare la richiesta di adesione alla rottamazione nel caso in cui si verifichi l’impossibilità di effettuare i pagamenti nei tempi previsti. Esaminiamo ora le possibili azioni da intraprendere.

Per la definizione agevolata delle cartelle, la cui richiesta scadeva il 30 giugno 2023, ora siamo in attesa della risposta dell’Agenzia delle Entrate. Entro il 30 settembre verrà comunicata l’accettazione o il rigetto della domanda e le relative somme da pagare. Alcuni contribuenti hanno già ricevuto questa comunicazione in anticipo.

Tuttavia, ricevere l’importo dovuto potrebbe essere deludente, poiché le rate potrebbero risultare troppo elevate, soprattutto le prime due, scadenti il 31 ottobre e il 30 novembre 2023. Queste rappresentano il 20% del debito complessivo. Ad esempio, se si ha un debito di 50.000 euro, bisognerà versare 5.000 euro entro il 31 ottobre e altri 5.000 euro entro il 30 novembre, il che potrebbe essere un impegno difficile per molti, considerando che alcuni contribuenti hanno debiti ancora più consistenti.

Si può cambiare idea una volta presentata domanda di rottamazione?

Dopo aver presentato la richiesta di rottamazione, si possono già sperimentare i primi benefici, come la sospensione di eventuali pignoramenti. Alcuni vantaggi della definizione agevolata si verificano prima di iniziare a pagare. Ad esempio, si possono bloccare ulteriori procedure esecutive.

Tuttavia, la rottamazione diventa definitiva solo con il pagamento della prima o unica rata, fissata per il 31 ottobre. Nel frattempo, mentre si attendono i dettagli sugli importi e l’accettazione della domanda da parte dell’Agenzia delle Entrate, si ha il tempo di riflettere.

È importante notare che la richiesta di rottamazione inviata entro il 30 giugno non può essere annullata, ma è fondamentale evitare il mancato pagamento di una rata per non decadere dalla sanatoria.

Rottamazione: ecco come annullarla

La procedura di rottamazione può essere interrotta in qualsiasi momento, semplicemente evitando il pagamento di una delle rate. Nel caso in cui non si effettui il pagamento della rata del 31 ottobre, che rappresenta la prima o unica rata, la richiesta presentata non diventa definitiva, e la sanatoria si estingue automaticamente prima ancora di iniziare i pagamenti. In breve, non pagare la prima rata comporta l’automatica decadenza della sanatoria prima che venga attivata e prima di iniziare a versare le rate.

In questo modo, quindi, anche senza dare nessuna comunicazione all’Agenzia delle Entrate è possibile cambiare idea sulla rottamazione e scegliere, magari, una rateazione ordinaria.

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