Ispettorato del Lavoro CoronavirusL’Ispettorato del Lavoro ha pubblicato una nota in cui indica quali procedure non sono sospese durante questo periodo di emergenza a causa della pandemia da Coronavirus. Si tratta di indicazioni che riguardano le “attività indifferibili” ovvero quelle che non possono essere fermate e che, dunque, continuano a lavorare.

Si parla in particolare di:

  • Proroga del contratto a tempo determinato assistito;
  • Richiesta di interdizione anticipata/ post partum dal lavoro per lavoratrici madri;
  • Convalida dimissioni o risoluzione consensuale per lavoratrici o lavoratori con figli fino a 3 anni.

Le procedure non sospese durante l’emergenza Coronavirus

L’Ispettorato del Lavoro, con la nota n.2201 del 23 marzo 2020 ha indicato alcuni chiarimenti riguardo alle norme contenute all’art. 103 del D.L. “Cura Italia“, ovvero sulla “Sospensione dei termini nei procedimenti amministrativi ed effetti degli atti amministrativi in scadenza”.

Alcune attività, infatti, rimangono escluse dal blocco delle attività produttive. L’Ispettorato del Lavoro, pertanto, deve mantenere la sua operosità nei confronti di queste, pur modificando il modo di intervenire per limitare il rischio di diffusione del contagio da Coronavirus.

Proroga del contratto a tempo determinato assistito

In relazione alla proroga dei contratti a tempo determinato, l’art. 103 del D.L. 18/2020 ne prevede la sospensione fino al 15 aprile 2020. Quando, però, l’esigenza di proroga sia connessa proprio all’emergenza Coronavirus (basti pensare al settore sanitario) la procedura per richiedere la proroga del contratto a tempo determinato è la seguente:

  • Dovrà essere inoltrata un’istanza, esclusivamente a mezzo mail o PEC, all’Ispettorato territoriale di competenza;
  • L’Ispettorato provvederà alla verifica a distanza dei documenti forniti e del consenso prestato dal lavoratore, attraverso la compilazione di un’autocertificazione;
  • Il modello, una volta definita l’istruttoria, dovrà essere restituito al datore di lavoro via PEC, in allegato al contratto di lavoro.

Richiesta di interdizione anticipata/ post partum dal lavoro per lavoratrici madri

La procedura riguarda tutti quei lavori vietati o pregiudizievoli alla salute della donna e del bambino ai sensi del D.Lgs. 26/03/2001, n. 151. Come già detto, si fa riferimento a quelli che non rientrano fra le attività sospese dal D.P.C.M. del 22 marzo 2020. Non sono incluse le lavoratrici in modalità smart working.

L’istanza sarà presentata all’Ispettorato del lavoro tramite mail o PEC. Il provvedimento, allo stesso modo, sarà trasmesso al datore di lavoro a mezzo PEC e alla lavoratrice via mail (o PEC).

Dimissioni o risoluzione consensuale per lavoratrici o lavoratori con figli fino a 3 anni

La convalida delle dimissione o della risoluzione consensuale di un rapporto di lavoro, per lavoratrici o lavoratori genitori di figli minori di 3 anni, potrà avvenire “a distanza”.

Il provvedimento di convalida dovrà essere spedito al datore di lavoro via PEC, in concomitanza con la sottoscrizione del provvedimento. La norma, ovviamente, si applica solo in questo periodo di emergenza Coronavirus. In seguito, l’Ispettorato del lavoro riprenderà il suo consueto operato.