Con 147 voti favorevoli, 104 contrari e 6 astenuti, l’Assemblea di Palazzo Madama ha approvato il disegno di legge n. 886, il quale prevede l’apporto di alcune importanti modifiche circa la Rottamazione Ter, che saranno introdotte all’interno della Legge di Bilancio 2019. Il testo modificato, come da inter, a seguito dell’approvazione in Senato passerà in esame alla Camera dei Deputati.

Sono molteplici le modifiche approvate al decreto-legge 119, la cui scadenza è fissata per il 22 dicembre 2018. Dal punto di vista dei pagamenti degli importi a carico delle aziende debitrici, sarà possibile saldare quanto dovuto in una soluzione unica entro il 31 luglio 2019. Per quanto concerne, invece, i pagamenti rateali, il tetto massimo di rate viene aumentato da 10 a 18, con possibilità di variare l’importo di ciascuna rata. Tra le regole da osservare vi è l’ammontare della prima e della seconda rata, che dovranno essere pari al 10% delle somme dovute. Modifiche anche ai termini di scadenza: le prime due scadranno il 31 luglio e il 30 novembre del 2019, mentre le restanti scadranno il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ogni anno a partire dal 2020.

Per quanto riguarda il DURC, ovvero il documento unico di regolarità contributiva che attesta la messa in regola delle aziende con gli adempimenti INPS, INAIL e Casse Edili, il disegno di legge stabilisce che la domanda di definizione agevolata dà luogo al rilascio del documento, a patto che l’azienda sia in possesso di tutti gli altri requisiti richiesti dalla normativa, andando così a derogare il principio che imponeva il rilascio del DURC solo ad avvenuta regolarizzazione dell’impresa.

In caso di versamento tardivo delle rate, è stato approvato che la definizione agevolata non perderà la sua efficacia qualora il ritardo relativo al pagamento non superi i cinque giorni. Nel medesimo lasso di tempo non è prevista l’aggiunta degli interessi.